Autonomia, festa e confronto a Villa Trabucchi – l’Arena –

Per il secondo anniversario del referendum sull’autonomia veneta l’Associazione Veneto Vivo, presieduta dall’onorevole del Pd Simonetta Rubinato, ha organizzato ad Illasi, Villa Trabucchi, su iniziativa del sindaco Paolo Tertulli, la Festa dell’autonomia. Con Giuseppe Trabucchi e il sindaco che hanno fatto gli onori di casa, sono intervenuti rappresentanti delle province venete per riflettere sull’autogoverno regionale: Roberto Bizzo, già presidente del Consiglio provinciale di Bolzano; Paolo Bedoni, presidente di Fondazione Cattolica; Gianni Pastella, per la provincia di Belluno. Significativo il focus di Marco Campione, già collaboratore al ministero dell’Istruzione; Emanuele Contu, dirigente scolastico; Stefano Cecchin, presidente regionale di Fism sulle opportunità che la regionalizzazione della scuola può aprire in termini di attuazione dell’autonomia degli istituti scolastici, di attivazione da parte della Regione di nuovi percorsi di formazione per docenti della scuola secondaria, nonché di parità tra scuole statali e regionali e scuole gestite da enti locali e privati abbattendo la barriera delle rette. Mario Bertolissi, docente di diritto costituzionale all’Università di Padova, ha ribadito le ragioni che rendono necessario attuare il regionalismo differenziato, non solo perché il Veneto è penalizzato dall’attuale sistema centralizzato, ma perché l’applicazione delle norme vigenti, ostacolate dai vari governi, sono una riforma valida per tutto il Paese. A conclusione della mattinata Simonetta Rubinato ha ricordato l’impegno dell’associazione Veneto Vivo nel promuovere una cultura politica dell’autonomia e del federalismo: «Serve una politica attenta ai territori e alle loro differenze, che restituisca alle persone che ci vivono il senso di poter contare e di essere protette e sperare in un futuro per i loro figli». Per il sindaco Tertulli, «Su autonomie e sussidiarietà siamo di fronte a un cantiere aperto, fatto di temi costituzionali che svelano come la nostra Carta sia moderna e in divenire: questo deve essere l’impegno delle forze culturali e politiche».

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